Stimolato dall'invito a fornire un contributo sulle sensazioni che sono emerse durante la lettura del testo “Autobiografia di un’apocalisse” (AutoRicerca 28, 2024), in questo scritto l'autore traccia numerosi parallelismi con il suo “sentiero” verso una conoscenza che "più si cerca di raggiungere e più sembra inaccessibile".
La recente pubblicazione del racconto "Autobiografia di un’apocalisse" (AutoRicerca 28, 2024) ha generato uno dialogo a più voci nel gruppo degli allievi, adepti e discepoli del maestro Omar, che ha portato alla luce una vasta gamma di emozioni, tra cui molta insofferenza e, fortunatamente, anche alcune interessanti riflessioni, e delle piccole rivelazioni. Questi scambi offrono un importante complemento alla lettura del summenzionato racconto e sono di interesse generale per promuovere la trasparenza. Questo spiega la decisione di includerli pressoché verbatim in queste pagine, accompagnandoli con alcune considerazioni extra.
In questa lettera a Massimiliano, lo psichiatra Luca Panseri offre al lettore alcune riflessioni tratte dalla sua esperienza personale, emerse in seguito alla lettura di "Apocalisse" (AutoRicerca 28). Nel farlo, sottolinea l'importanza della parola “cura”, da preferire forse alla parola “verità”, e ci parla delle tre principali strutture di relazione tra maestri e discepoli, secondo G. Steiner. Il suo breve ma incisivo scritto si conclude con l'auspicio che si coltivi una virtù spesso assente nei maestri che si prendono troppo sul serio: la capacità di umorismo.
Leggendo l’esaustiva testimonianza di Massimiliano Sassoli de Bianchi, ho sentito riemergere ricordi che risalgono proprio allo stesso periodo nel quale si svolgono i fatti narrati, soprattutto gli anni dal 2000 al 2006, durante i quali frequentavo assiduamente ambienti new age in cui il channeling e le pratiche energetiche trasmesse dai maestri ascesi erano estremamente diffuse.
L'autore riflette sui dialoghi avuti con diversi amici e conoscenti, esplorando temi come la ricerca della verità, la cura, l'evoluzione spirituale e il significato del dialogo. Il testo affronta il valore della testimonianza personale come mezzo di guarigione e crescita, non solo individuale ma anche collettiva. In un contesto di conversazioni intime e rivelazioni personali, emerge la necessità di equilibrio tra il desiderio di evoluzione e l’accettazione dei limiti umani. L'autore sottolinea l'importanza del distacco dalle idealizzazioni dei maestri spirituali e delle pratiche religiose, invitando a una riflessione critica e compassionevole.