“Tutto ciò che chiamiamo reale è fatto di cose che non possiamo considerare reali. Se la meccanica quantistica non ti ha provocato un forte shock, significa che non l’hai capita bene.” Queste parole, del fisico e accademico danese Niels Bohr, ben introducono ogni argomentazione su una delle più sfuggenti e controverse materie di discussione: l’energia. Richard Feynman (premio Nobel per la fisica nel 1965), ha detto: “È importante comprendere che nella fisica non abbiamo nessuna idea di che cosa sia l’energia.” Certamente la fisica ha fatto passi da gigante, ma – ancora oggi – questo argomento risulta ostico per qualsiasi scienziato e, cercare di definire la natura oggettiva di ciò che chiamiamo energia, rimane un compito improbo.
Scopo principale di questo articolo è quello di descrivere, in termini semplici ed accessibili a tutti, alcune delle proprietà e caratteristiche della bioenergia, analizzando in particolar modo il ruolo che essa ricopre nella nostra esistenza multidimensionale. Indicheremo altresì quali esercizi è possibile praticare per accrescere la nostra capacità e sensibilità energetica, e per difenderci in modo efficace dalle numerose energie assedianti che ci circondano.
Il concetto di energia è centrale in tutta la scienza moderna, ed è ovviamente di grande rilevanza anche nello studio dei fenomeni psicoenergetici. D’altra parte, sia tra i fisici convenzionali che tra gli studiosi dei fenomeni parapsichici, permangono alcune confusioni circa una corretta comprensione di questo concetto. Scopo del presente articolo, essenzialmente di natura didattica, è quello di fornire una corretta interpretazione del concetto di energia, e del suo trasporto nei diversi sistemi fisici. Questo alfine di favorire la formulazione di domande scientificamente ben poste, soprattutto nello studio delle dinamiche energetiche che riguardano le controverse paramaterie di natura più sottile.
Un semplice modello di massa viene presentato per spiegare la separazione energetica tra la dimensione fisica e le dimensioni extrafisiche. Il modello può essere utilizzato anche per comprendere il funzionamento dell’olochakra (energosoma), nel suo ruolo di struttura mediatrice in grado di accrescere considerevolmente l’efficienza del trasferimento energetico interdimensionale.